La trovate nei documenti, nella casella varie:
L’influenza è una malattia provocata da virus (del genere Orthomixovirus) che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). È molto contagiosa, perché si trasmette facilmente attraverso goccioline di muco e di saliva, anche semplicemente parlando vicino a un’altra persona. I sintomi che all’inizio la caratterizzano possono essere molto variabili, dal semplice raffreddore al mal di testa, dall’infiammazione della gola alla bronchite, ai dolori osteo-articolari. Nei bambini si osservano più frequentemente vomito e diarrea, negli anziani debolezza e stato confusionale.
L’influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica a causa della ubiquità, contagiosità, e variabilità antigenica dei virus influenzali, dell’esistenza di serbatoi animali e delle possibili gravi complicanze. Frequente motivo di consultazione medica e di ricovero ospedaliero, e principale causa di assenza dal lavoro e da scuola, l’influenza è ancora oggi la terza causa di morte in Italia per patologia infettiva, preceduta solo da AIDS e tubercolosi.
A ciò va aggiunto che i sintomi dell’influenza sono simili a quelli di molte altre malattie; pertanto termine “influenza” viene spesso impropriamente attribuito ad affezioni delle prime vie aeree, di natura sia batterica che virale; ciò porta a due risultati contrastanti: da una parte viene minimizzato il ruolo dell’influenza come causa di morbosità e mortalità e, dall’altra, il trattamento e l’ospedalizzazione di soggetti con malattie simili all’influenza portano ad aumento dei costi assistenziali e dei ricoveri impropri.
In Italia, l’andamento stagionale delle Sindromi simili all’Influenza è rilevato attraverso la rete di medici sentinella Influnet.
link alle altre domande: http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=33&area=Malattie_infettive
o click sulla foto in testa all'articolo
Un interessante e utile articolo su come funzionano i ticket, Regione per Regione, da
del 7 Giugno 2015
Ticket specialistica ambulatoriale: tra quote fisse, fasce di reddito e costo della prestazione ogni regione fa di testa sua
La compartecipazione per visite ed esami specialistici rappresenta anch’essa una realtà estremamente frammentata. La normativa nazionale prevede secondo norme nazionali un ticket massimo sulle prestazioni pari a 36,15 euro e una quota fissa di 10 euro (il cosiddetto “superticket” reintrodotto nel 2011) su cui le Regioni hanno però un margine più ampio di scelta.
Ed è proprio qui che sorgono le principali differenze. A parte Bolzano e Basilicata, dove non è previsto il super ticket, nelle altre ci sono quelle che hanno semplicemente applicato il superticket da 10 euro e sono 9 (Puglia, Calabria, Sicilia, Lazio, Marche, Molise, Friuli, Liguria, Sardegna). C’è poi chi ha scelto la strada del pagamento in base al reddito. Anche se in varie forme (costo fisso di 10 euro al di sopra di un determinato reddito o costo variabile in base varie fasce reddituali) in quest’area sono ricomprese 8 Regioni: Campania, Abruzzo, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Toscana e Veneto. E infine ci sono il Piemonte e la Lombardia che hanno scelto una modulazione in base al costo della prestazione.
Rispetto ai costi le differenze sono ancora più notevoli si può pagare anche fino a 30 euro di ticket aggiuntivo (da notare come in Toscana è stato introdotto un ticket sulla digitalizzazione che potrebbe far lievitare i costi fino a 40 euro in più da sommare al ticket nazionale). E poi in molte Regioni sono previsti costi aggiuntivi per prestazioni come Tac, risonanze magnetiche o pacchetti ambulatoriali complessi. In ogni caso i costi effettivi possono variare tra i 36,15 euro fino anche a 118 euro.
TICKET SPECIALISTICA AMBULATORIALE |
||||
Regioni |
|
Applicazione Super Ticket |
Costo aggiuntivo del Super Ticket |
Costo massimo |
Piemonte |
Fino a max 36,15 |
Sì, Progressivi in base alla prestazione |
Da 3 euro a 25,50 euro |
61,65 |
Valle d'Aosta |
Fino a max 36,15 |
Si, fisso |
10 euro per ricette con importo pari o superiore ai 20 euro |
46,15 |
Lombardia |
Fino a max 36,15 |
Sì, Progressivi in base alla prestazione |
Da 0 a 30 euro |
66,15 |
PA Bolzano |
Fino a max 36,15 |
No |
- |
36,15 |
PA Trento |
Fino a max 36,15 |
Si, fisso |
3 euro |
39,15 |
Veneto |
Fino a max 36,15 |
Sì, progressivo in base al reddito |
5 euro per reddito inferiore a 29mila euro e 10 euro per redditi superiori |
46,15 |
FVG |
Fino a max 36,15 |
Sì |
10 euro |
46,00 |
Liguria |
Fino a max 36,15 |
Sì |
10 euro |
47,00 |
Emilia R. |
Fino a max 36,15 |
Sì, progressivo in base al reddito |
Da 0 a 15 euro |
51,15 |
Toscana |
Fino a max 36,15 |
Sì, progressivo in base al reddito |
Da 0 a 30 euro. Inserito ticket digitalizzazione di 10 euro (max spesa 30 euro l’anno) |
76,15 (Fino a 118 euro per pacchetti ambulatoriali complessi) |
Umbria |
Fino a max 36,15 |
Sì, progressivo in base al reddito |
Da 0 a 15 euro (Fino a 34 euro per Tac e Rmn) |
51,15 |
Marche |
Fino a max 36,15 |
Sì |
10 euro |
46,15 |
Lazio |
Fino a max 36,15 |
Sì |
10 euro |
46,15 (Fino a 61,15 per Tac e Rmn) |
Abruzzo |
Fino a max 36,15 |
Sì, 10 euro fisso sopra i 36.000euro |
Da 0 a 10 euro |
46,15 |
Molise |
Fino a max 36,15 |
Sì |
10 euro (15 euro per Tac e Rmn – 5 euro per FKT – 4 euro per i pacchetti) |
61,15 |
Campania |
Fino a max 36,15 |
Sì, in base al reddito |
Da 0 a 10 euro |
46,15 |
Puglia |
Fino a max 36,15 |
Sì |
10 euro |
46,15 |
Basilicata |
Fino a max 36,15 |
No |
- |
36,15 |
Calabria |
Fino a max 45,00+1,00 euro di quota fissa per ricetta |
Sì |
10 euro |
56,00 |
Sicilia |
Fino a max 36,15 |
Sì |
10 euro |
46,15 |
Sardegna |
46,15 |
Sì |
No |
46,15 |
Fonte: Elaborazione Quotidiano Sanità su dati Regioni
Per quanto riguarda i ricavi totali dell’anno 2013 per il ticket per la specialistica ambulatoriale e altre prestazioni ammonta a 1,486 miliardi di euro in lieve calo rispetto a 1,513 miliardi del 2012. A ricavare di più dal ticket per la specialistica è la Lombardia con 229,8 milioni di euro, seguita dal Veneto con 184,2 mln, dalla Toscana con 164,9 mln. Al quarto posto l’Emilia Romagna con 153,2 mln cui segue il Piemonte con 137,9 mln e il Lazio con 134,3 mln. Le Regioni che incassano meno sono invece il Molise con 5 mln, seguito dalla Valle d’Aosta con 5,3 mln. In ogni caso sono molte più di più le risorse ricavate dalle Regioni del centro nord.
Costo ticket su specialistica ambulatoriale e Altre prestazioni (in mln di euro). Anno 2013
Regione |
Ticket specialistica |
Ticket su altre prestazioni |
Totale |
Piemonte |
137,3 |
0,6 |
137,9 |
Valle d'Aosta |
5,3 |
0 |
5,3 |
Lombardia |
202,4 |
27,4 |
229,8 |
PA Bolzano |
16,6 |
0,1 |
16,7 |
PA Trento |
14,6 |
0,2 |
14,8 |
Veneto |
135,8 |
48,4 |
184,2 |
FVG |
41,4 |
4,3 |
45,7 |
Liguria |
34,6 |
8,5 |
43,1 |
Emilia R. |
153,2 |
0 |
153,2 |
Toscana |
132,5 |
32,4 |
164,9 |
Umbria |
25,4 |
4,8 |
30,2 |
Marche |
39,4 |
6,1 |
45,5 |
Lazio |
107,6 |
26,7 |
134,3 |
Abruzzo |
38,1 |
2,2 |
40,3 |
Molise |
5,1 |
0 |
5,1 |
Campania |
50,8 |
7,7 |
58,5 |
Puglia |
49,1 |
6,1 |
55,2 |
Basilicata |
12 |
0 |
12 |
Calabria |
17,5 |
8 |
25,5 |
Sicilia |
48,2 |
1,8 |
50 |
Sardegna |
28 |
0,5 |
28,5 |
|
|
|
|
Totale Italia |
1294,8 |
191,9 |
1486,7 |
Fonte: elaborazione Quotidiano Sanità su dati Corte dei conti
A fine Marzo 2014 è stato pubblicato dal ministero della Salute il
Relativo alla presidenza Italiana dell'UE dl semestre Luglio - Dicembre 2014.
Lo trovate qui:
Sul sole 24 ore Sanità è uscito un interessante articolo sul Decreto legge "1000 proroghe". Lo trovate a questo indirizzo:
Dal Corriere del Veneto del 17.01.2015
Ecco l'effetto dei tagli della Regione sulla Sanità Privata
Una Carta per la tutela della salute e del benessere dei cittadini italiani, una sorta di bussola per raddrizzare la rotta del Servizio sanitario nazionale, che non naviga proprio in buone acque. "Tagli lineari, scelte politiche discutibili, conflitti istituzionali tra Stato e Regioni, scadenze del Patto per la salute non rispettate, modalità di finanziamento ed erogazione dei servizi sanitari, campanilismi professionali e aspettative irrealistiche dei cittadini hanno messo in discussione l’articolo 32 della Costituzione e i principi fondamentali del Ssn", denuncia Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che ha messo a punto e pubblicato il documento.
Per Cartabellotta, "è anacronistico continuare a sbandierare un Ssn equo e universalistico, quando la realtà smentisce i diritti costituzionali e la legge che lo ha istituito. In questo contesto la Repubblica danneggia, invece di tutelare, la salute delle persone e rischia di compromettere la loro dignità e le loro capacità di realizzare ambizioni e obiettivi".
Attraverso la Carta, alla cui stesura hanno contribuito centinaia di professionisti sanitari e cittadini, la Fondazione intende dunque promuovere un confronto attivo con le Istituzioni e con tutti i protagonisti della sanità italiana, "per scongiurare il pericolo di perdere un modello di servizio sanitario pubblico, equo e universalistico che il mondo intero ci invidia da sempre".
"Per drizzare la rotta del Ssn - spiega Cartabellotta - bisogna acquisire piena consapevolezza che la sanità è un mercato condizionato dall'offerta, attorno al quale ruotano gli interessi di numerosi attori: Stato, Regioni e Province Autonome, aziende sanitarie pubbliche e private, manager, professionisti sanitari e cittadini, ma anche Università, industria, società scientifiche, ordini e collegi professionali, sindacati, associazioni di pazienti".
In questo affollato scenario "la combinazione di complessità, incertezze, asimmetrie informative, qualità poco misurabile, conflitti di interesse, corruzione, estrema variabilità delle decisioni professionali, manageriali e politiche - elenca l'esperto - permette a tutti gli attori un tale livello di opportunismo da rendere incontrollabile il sistema. Di conseguenza, una Sanità pubblica, equa e universalistica deve innanzitutto riallineare gli obiettivi divergenti e spesso conflittuali dei vari stakeholders, rimettendo al centro l'obiettivo assegnato al Ssn dalla legge che l'ha istitu: promuovere, mantenere, e recuperare la salute fisica e psichica di tutta la popolazione".
A questo punta la Carta per la tutela della salute e del benessere dei cittadini italiani, che fa parte del progetto 'Salviamo il nostro Ssn': é una 'declinazione' dell’articolo 32 della Costituzione e chiarisce, nero su bianco, "tutti gli aspetti che oggi condizionano la sostenibilità del Ssn: dai diritti costituzionali al finanziamento, dai rapporti tra politica e sanità alla programmazione, organizzazione e valutazione dei servizi sanitari, dal ruolo dei professionisti sanitari a quello dei pazienti, dalla ricerca alla formazione continua, dall’integrità alla trasparenza", concludono.
Da ADNKronos
Sono 'road map' che permettono di accompagnare il paziente nel suo viaggio di cura, dalla diagnosi alla sua presa in carico costante. I Percorsi diagnostico terapeutico assistenziali (Pdta), secondo stime del ministero della Salute, potrebbero far risparmiare almeno 8 miliardi di euro al sistema sanitario nazionale, solo in termini di prescrizioni improprie evitate. Un'indagine condotta da Fiaso, la Federazione di Asl e ospedali, insieme alla School of Management del Politecnico di Milano e con il supporto non condizionato di Celgene, fotografa la diffusione e il livello di 'alfabetizzazione' informatica di questa arma anti-inappropriatezze per cure su misura.
Una realtà che inizia a consolidarsi soprattutto al Centro-Nord del Paese. Con una lacuna ancora in larga parte da colmare: lo scarso supporto di soluzioni informatiche, che vengono applicate ancora solo al 16% dei Pdta nonostante, secondo il 68% delle aziende, gli strumenti Ict (Information and communication technology) possono migliorare i processi di cura, soprattutto sotto l'aspetto della documentazione e dell'adesione del paziente alle terapie. La ricerca, presentata oggi nella sede dell'Asl di Milano, ha coinvolto in totale 43 aziende - 26 Asl, 14 aziende ospedaliere, 2 Irccs e un'Azienda regionale per l'emergenza sanitaria - dislocate in 14 Regioni.
Secondo i dati raccolti, i Pdta dichiarati attivi o di prossima attivazione dalle aziende campione sono 338 e di questi 293 risultano pienamente funzionanti, mentre altri 45 lo saranno entro l'anno. La loro diffusione è maggiore al Nord. La parte del leone la fa la Lombardia (con 129 Pdta), seguita dall'Emilia Romagna (67), la Toscana (40) e il Lazio (26). Nel Sud sono complessivamente 44 i Percorsi diagnostico terapeutico assistenziali, rilevati però solo su 8 aziende campione. Indice di una diffusione quindi già soddisfacente, osservano gli autori della ricerca.
I vaccini sono associati a parecchi effetti dannosi ancora sconosciuti, possono essere letali, aumentano il rischio di autismo e di morte in culla, e sono poco efficaci contro l'influenza: sono alcuni dei timori e idee sempre più diffusi sui vaccini nella popolazione, ma che non trovano alcun riscontro scientifico, come spiega l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha redatto un apposito decalogo su leggende e verità sulle vaccinazioni, utile ancora di piu' oggi alla luce delle preoccupazioni sorte in seguito al caso della sospensione di due lotti del vaccino della Norvartis in seguito alla segnalazioni di alcune morti sospette.
1) I vaccini sono associati a effetti dannosi a lungo termine ancora sconosciuti e che possono essere anche fatali: falso. I vaccini in uso sono molto sicuri, la maggior parte delle reazioni avverse sono in genere lievi e transitorie e gli eventi gravi molto rari. I benefici delle vaccinazioni superano il rischio.
2) Migliorando le misure igieniche e sanitarie verranno eradicate tutte le malattie e i vaccini non saranno più necessari: falso, perchè le malattie prevenibili con vaccino si possono diffondere indipendentemente dal livello di igiene.
3) Nel mio Paese le malattie prevenibili con i vaccini son quasi eradicate: falso, bisogna continuare a vaccinarsi, perchè gli agenti infettivi continuano a circolare e possono varcare i confini.
4) Il vaccino contro difterite, tetano e pertosse e quello contro la poliomielite sono responsabili della sindrome della morte in culla (sids): falso, non esiste alcun nesso di causalità.
5) Le malattie prevenibili con i vaccini sono un fatto negativo che fa parte della vita: falso. Morbillo, parotite e rosolia possono causare complicazioni serie come polmonite, encefalite, cecità, diarrea, infezioni dell'orecchio, sindrome da rosolia congenita e morte.
6) Dare a un bambino più di un vaccino per volta aumenta il rischio di eventi avversi pericolosi, sovraccaricandone il sistema immunitario: falso, non ci sono scientifiche che lo dimostrano.
7) L'influenza è solo un disturbo e il vaccino non è molto efficace: falso. È una malattia talvolta grave responsabile di 300-500mila morti ogni anno nel mondo. La vaccinazione è il modo migliore per ridurre la probabilità di malattia grave e di contagio.
8) E' meglio essere immunizzati dalla malattia che dai vaccini: falso, perchè i vaccini interagiscono con il sistema immunitario senza causare la malattia ed esponendo le persone al rischio di complicazioni.
9) I vaccini contengono mercurio che è pericoloso: falso. Il tiomersale è un composto organico contenente mercurio, aggiunto ad alcuni vaccini come conservante. Non ci sono prove che la quantità di tiomersale utilizzata nei vaccini comporti rischi per la salute. In Italia sono utilizzati vaccini che non contengono tiomersale.
10) Legame con autismo: falso,non ci sono prove di un legame tra il vaccino contro morbillo-parotite-rosolia e questa malattia.