Lettera "Ordine dei Medici"

Ospitiamo volentieri la lettera che, il giorno 9 Novembre 2014, l'Ordine Provinciale Medici Chirurghi e Odontoiatri Vicenza
ha fatto pubblicare su "Il Corriere del Veneto" a pagina 4.

Ecco le novità del Ddl Stabilità

Dal Fondo sanitario alla ricerca, ecco le novità del Ddl Stabilità

(Adnkronos Salute) – Fondo sanitario – almeno all'apparenza – intatto; proroga a tutto il 2015 del blocco dei contratti e il rinvio di un anno del pagamento
dell'indennità di vacanza contrattuale. E ancora: credito d'imposta del 25% per favorire la ricerca e più risorse per il Fondo per le non autosufficienze.
Queste le principali misure in materia di sanità previste nella bozza della legge di Stabilità, approvata dal Governo.

Un provvedimento che sta facendo molto discutere e che ha sollevato le proteste dei presidente di Regione, in rivolta contro i 4 miliardi di tagli imposti.
Tagli ritenuti "insostenibili" che – secondo i governatori – "Si riverseranno inevitabilmente sulla sanità o comporteranno nuove tasse
per non far saltare i bilanci locali".

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DGR 1114/2014: Radiologia diagnostica

La Regione Veneto ha emesso la DGR 1114/2014 Radiologia diagnostica: criteri di accesso alle quote di budget aggiuntivo ex DGR 441/2013 per gli erogatori privati accreditati esclusivamente ambulatoriali.. Deliberazione della Giunta Regionale n.30/CR del 15/04/2014.

La trovate, come le altre, nella sezione "Archivio Normativa"

Lorenzin: esenzione ticket farmaci per famiglie

Misura all'interno del piano natalita' con 500 mln sostegno

Esenzione dei ticket farmaceutici per le famiglie con figli: la novita' arrivera' a dicembre con la revisione della compartecipazione
alla spesa sanitaria, ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin all'ANSA. La misura fa parte del piano per la natalita'
a cui si accompagnano 500 milioni di euro a sostegno della famiglia.

(Tratta da: Ansa.it)

Addio alle cure, ticket e liste di attesa macigni sugli italiani in fuga

Addio alle cure, ticket e liste di attesa
macigni sugli italiani in fuga



Sempre più italiani dicono addio alle cure mediche. La crisi economica, i costi crescenti dei servizi sanitari e le difficoltà di accesso spingono i cittadini a sacrificare la propria salute. E' quanto emerge dalla 17esima edizione del Rapporto Pit Salute '(Sanità) in cerca di cura', presentato oggi a Roma dal Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.

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Patto per la Salute 2014 - 2016

Da oggi è disponibile nell'archivio normativa il Patto per la Salute 2014-2016
firmato dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi.



Lo trovate nella cartella: "Varie"
Oppure, anche utilizzando il link seguente: Patto per la Salute 2014 - 2016



 

Piccoli ospedali, nuovi farmaci, 118, chiuso il Patto della salute

Piccoli ospedali, nuovi farmaci, 118, chiuso il Patto della saluteda "Repubblica" del 3 Luglio 2014

 Regioni e ministeri della Sanità e delle Finanze hanno chiuso il documento che programma il futuro dell'assistenza nel nostro Paese. Stabilito anche il budget del sistema sanitario

di MICHELE BOCCI

 

Ministeri della Salute e delle Finanze e Regioni hanno firmato il Patto per la salute 2014-2016, cioè il documento dove si disegna la sanità dei prossimi anni. Lunedì ci sarà l'approvazione definitiva, che arriverà dopo aver limato alcuni punti. Ci sono voluti mesi di incontri e discussioni per arrivare a un testo definitivo dove prima di tutto si affronta il tema della suddivisione del fondo sanitario tra le amministrazioni locali, uno dei punti più spinosi. Si parla di ospedali da riconvertire, di cure da umanizzare e di nuovi poli di assistenza territoriale. Ma alcuni articoli (su un totale di 29) sono dedicati anche ai farmaci e alle Regioni in piano di rientro, i cui commissari straordinari non potranno essere i governatori (come accade oggi). Per quanto riguarda il ticket, nel testo si definiscono i principi che dovranno essere seguiti avere un sistema più equo di compartecipazione dei cittadini. Una commissione dovrà risolvere la questione nei prossimi mesi. Il ministro alla salute Beatrice Lorenzin da quasi un anno lavora con i presidenti delle Regioni, Vasco Errani in testa, per chiudere il Patto. "Abbiamo trovato una sintesi tra le posizioni. E' una giornata straordinaria siamo sfiancati da settimane di lavoro", commenta il ministro. E' un patto ad alto tasto di innovazione, che garantisce certezza di budget appropriatezza delle prestazione e prevede l'idea di una spending interna, con l'impegno a reinvestire le risorse derivanti dalla programmazione nel settore". Soddisfatti i presidenti delle Regioni, in particolare per la certezza dei finanziamenti al fondo sanitario.
Ecco alcuni punti della bozza approvata oggi.

Il Fondo sanitario
Nel Patto ci sono cifre certe. Per il 2014 ammonterà a 109,9 miliardi di euro, per il 2015 a 112 miliardi, per il 2016 a 115,4. La suddivisione del fondo tra le Regioni dovrà rispettare nuovi criteri, che premiano le regioni più virtuose dal punto di vista della spesa. Nel patto si sottolinea come i risparmi che deriveranno dall'applicazione delle misure di contenimento della spesa dovranno rimanere nella disponibilità delle Regioni, che dovranno usarli per fini sanitari.

Mobilità transfrontaliera
La legge europea prevede la libera circolazione dei pazienti e tutti gli stati devono essere pronti ad accogliere i cittadini stranieri che si spostano per curarsi. Le Regioni si devono impegnare a istituire "contact point" dove dare informazioni in varie lingue sui loro servizi sanitari. Questi strumenti dovranno riversare informazioni anche al punto di contatto nazionale, istituito dal ministero della Salute.

Umanizzazione delle cure
Le Regioni si impegnano ad attuare interventi di umanizzazione in ambito sanitario che coinvolgano gli aspetti strutturali, organizzativi e relazionali dell'assistenza. Verranno fatti corsi di formazione del personale e ci si concentrerà in particolar modo sull'area critica, sulla comunicazione, sulla pediatria, sull'oncologia e sull'assistenza domicilaire. Verrà monitorato il grado di soddisfazione dei cittadini per capire come percepiscono la qualità dell'assistenza.

Assistenza territoriale
Si sancisce l'importanza si Unità complesse di cure primarie (Uccp) e delle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), cioè organizzazioni di medici di famiglia e pediatri che si uniscono per dare migliori servizi ai cittadini e soprattutto per assicurare una presenza continua nel corso della giornata. In molte Regioni queste nuove realtà, magari con nomi diversi, sono già partite, e l'invito del Patto è di estenderle a tutte. Si prevede che in questi "maxi ambulatori" possano anche lavorare specialisti. Si invita a promuovere una medicina di iniziativa, cioè che coinvolga i pazienti cronici. I malati devono essere invitati dal medico a fare i vari controlli e le visite periodiche legate alla loro patologia, non bisogna aspettare che siano loro a presentarsi. Le Uccp e le Aft faranno anche prevenzione ed educazione dei cittadini a corretti stili di vita ma organizzeranno, se necessari, anche servizi sanitari a domicilio. Nascono anche le "farmacie di servizio", sempre per migliorare l'assistenza territoriale.

Ospedali di comunità
Sono strutture nuove, già sperimentate in alcune regioni, che servono a ridurre i ricoveri non appropriati dovuti a ricadute di pazienti non seguiti abbastanza al loro domicilio. In questi piccoli ospedali l'assistenza è assicurata dai medici di famiglia dai pediatri territoriali o comunque da medici del sistema sanitario pubblico. Si fanno ricoveri brevi di persone non in grado di stare a casa o che necessitano di un'assistenza infermieristica continua. Potrebbero essere trasformati in strutture di questo tipo alcuni dei tantissimi piccoli ospedali dove si fa poca attività e della cui chiusura si parla ormai da anni. Nel Patto è previsto che vadano chiusi quelli sotto i 60 posti letto, oltre 100, a meno che non si occupino di una sola specialità.

Edilizia sanitaria
Si formalizza l'impegno del Governo a reperire le risorse necessarie per l'ammodernamento delle strutture obsolete. Il Piano per l'edilizia sanitaria prevede la ristrutturazione e la messa a norma delle strutture con carenze negli impianti di sicurezza come antincendio e i più moderni piani di sicurezza sul lavoro.

Un numero unico per l'emergenza
Come richiesto dall'Europa il 118 dovrebbe lentamente sparire ed essere sostituito dal 112, cioè il numero unico europeo di emergenza. Le Regioni dovranno iniziare le procedure per il cambiamento. Tra l'altro si va anche verso la creazione di un numero unico "116-117" per le guardie mediche su tutto il territorio nazionale. Inoltre dovranno essere resi omogenei i vari standard con cui lavorano le centrali di emergenza, in fatto ad esempio di bacini di utenza e di tecnologie a disposizione degli operatori e dei mezzi di soccorso.

Ticket
Il settore verrà riformato più avanti ma si indica come necessaria una revisione delle regole. "Il sistema dovrà considerare la condizione reddituale e la composizione del nucleo familiare e dovrà connotarsi per chiarezza e semplicità applicativa". E' insomma necessario commisurare il contributo alle spese sanitarie al reale stato economico della famiglia.

Assistenza farmaceutica

L'Aifa, agenzia italiana del farmaco, dovrà provvedere ad aggiornare il prontuario farmaceutico dei medicinali rimborsabili sulla base del criterio costo/beneficio ed efficacia terapeutica, prevedendo prezzi di riferimento per le categorie terapeutiche omogenee. Importante è la richiesta di rivedere la normativa perché l'autorizzazione all'immissione in commercio dei nuovi farmaci (aic) e la definizione del regime di rimborsabilità avvengano nello stesso momento. Perché non si perda più tempo prezioso per i pazienti che hanno bisogno di nuovi prodotti. Andrà sostenuta solo l'innovazione terapeutica "reale, importante e dimostrata" così da non perdere tempo dietro a farmaci che non portano niente di nuovo. Inoltre quando Aifa decide l'equivalenza terapeutica di un farmaco (cioè dà il via libera a un generico), l'atto deve subito valere su tutto il territorio nazionale. Le centrali di acquisto regionali dovranno essere sempre meno così da avere prezzi più omogenei in tutto il Paese.

Dispositivi medici
Si tratta delle protesi e più in generale dei supporti per i pazienti che non rientrano nella definizione di farmaci. Anche per questi strumenti deve essere attivata una vigilanza per segnalare eventuali mal funzionamenti. Va incrementato il monitoraggio sui consumi e sulla spesa per i dispositivi. Si vogliono evitare sprechi ed usi inappropriati anche negli ospedali.

 

(03 luglio 2014) ©

Speriamo trovino un accordo...

- La Regione scrive a Bitonci: "Fare il nuovo ospedale"

"Ristrutturare l'attuale vorrebbe dire tenere aperto un cantiere per vent'anni". Nervi tesi in vista dell'incontro del 20 luglio

Dal Mattino del 4 Luglio 2014

 

- Bitonci: Bitonci: "Ecco come rifarò l'ospedale di Padova"

No ai project: « Non ` fido, meglio a stralci. E spendo meno»

Dal "Corriere del Veneto" 4 Luglio 2014

Sanità, Italia in controtendenza: spesa calata del 3% nel 2013, scesa al 9,1% del Pil

Interattivo. Secondo la rilevazione dell'Ocse, nel Belpaese si spende meno della media dell'area in rapporto al Pil. In Italia pesano gli sforzi di ridimensionamento dei bilanci: la spesa pro capite a 3.209 dollari, contro i 3.484 dollari medi. In Grecia le forbici sono state violentissime

MILANO - Spesa sanitaria ancora in calo in Italia, in controtendenza rispetto alla media Ocse che segna una ripresa dopo gli anni della crisi. In base alle statistiche preliminari pubblicate dall'Ocse, la spesa complessiva per la sanità in Italia è calata nel 2013 del 3%, come nel 2012, dopo essere diminuita dell'1,3% nel 2011.

Il totale è così sceso al 9,1% del Pil lo scorso anno, dal 9,2% del 2012 e contro il 9,4% del 2009-2010. La media dell'area tracciata dall'Organizzazione parigina, nel 2012, era del 9,3%, in aumento dal 9,2% nel 2011. Come del resto spiega l'Ocse nel suo rapporto, in Italia e in altri paesi europei la spesa è diminuita negli ultimi anni a seguito degli sforzi del governo per ridurre i disavanzi di bilancio nel contesto della crisi economica. Gli attuali livelli italiani restano così lontani dai maggiori Paesi europei quali Francia (11,6% del Pil) e Germania (11,3%), anche se c'è un incremento rispetto al 7,9% del 2000. La spesa pro capite nella penisola ammontava nel 2012 a 3.209 dollari contro i 2.030 del 2000, a fronte di medie Ocse di 3.484 e 1.888 dollari rispettivamente e pone l'Italia al 19esimo posto sui 34 Paesi.

In Europa, la flessione della spesa sanitaria è evidente soprattutto in Grecia, dove è stata del 25% tra il 2009 e il 2012. Il paese con la maggiore spesa sanitaria restano gli Usa (17,7% del Pil), mentre il fanalino di coda è la Turchia (5,4%). In Italia, il 77% della spesa sanitaria nel 2012 è stato finanziato da fonti

pubbliche, un tasso superiore alla media Ocse che si ferma al 72%. Come in molti paesi dell'area, la riduzione della spesa farmaceutica ha contribuito alla riduzione complessiva della spesa. La flessione è stata di oltre il 6% in termini reali nel 2012 e totalizza il 14% tra il 2008 e il 2012, gli anni della crisi.


Comparazione Interattiva

 Da "Repubblica - Economia e Finanza" 30 Giugno 2014

A rischio i rimborsi per la fangoterapia nelle Terme Euganee

Dal Mattino di Padova del 16 Giugno 2014

 "A settembre sarà raggiunto il tetto di spesa che copre le cure convenzione con le Usi
Aquaehotels ha già stimato le perdite per i 23 alberghi di Abano che aderiscono a Confindustria."

Il problema dei tagli alle convenzioni fango terapiche arriva sul tavolo di Aquaehotels, il consorzio di promozione che fa capo alla sezione Terme e Turismo di Confindustria. La presidente Giulia Zanettin insieme a Pier Livio Mattiazzo fanno chiarezza sulla questione che rischia di esplodere in autunno mettendo al tappeto decine di hotel. I due imprenditori lanciano un appello a istituzioni, sindacati, sindaci delle Terme ...

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